Il Giro d’Italia non è solo una delle corse ciclistiche più prestigiose del mondo. Una vetrina d’innovazione nel settore del ciclismo, una passerella di stile ormai secolare, dove le maglie rappresentano un vero e proprio racconto di passione, di sfida e di trionfo. Riviviamo insieme alcuni aneddoti di epoche indimenticabili, per il nostro marchio e per il ciclismo.
Il ciclismo italiano, nel 1949, è un anno ancora dominato dalla storica rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali. Nello stesso anno, il veneziano Antonio Bevilacqua detto “Toni” dominò la 18esima tappa del Giro d’Italia. Una lunga frazione a cronometro di 65 km tra Pinerolo e Cuneo. L’anno successivo, Toni Bevilacqua vinse il titolo mondiale in pista (impresa che ripeterà nel 1951). Queste imprese che lo consacrarono come uno dei più forti pistard italiani. La maglia Atala, prodotta da De Marchi, con il suo design distintivo, diventò il simbolo di un’impresa imprevista.
Quando Vittorio Adorni (in maglia di campione italiano) e Adriano Durante indossarono la maglia Scic nel 1969, si aprì un altro capitolo nella storia del ciclismo italiano, e per il maglificio sportivo De Marchi, in una edizione segnata da due vittorie di tappa, con Adorni e Attilio Benfatto. La maglia, confezionata da De Marchi, rispecchiava lo spirito dell’epoca: elegante, sobria, ma allo stesso tempo all’avanguardia. Grazie all’impeccabile in un puro contrasto tra bianco e nero, si fece portavoce di un ciclismo che coniugava stile e prestazione, diventando un’icona del ciclismo “Made in Italy”.
Il 1977 fu l’anno di Marino Basso e della sua maglia Selle Royal, un altro trionfo per De Marchi. In quell’edizione, la 60esima per la Corsa Rosa, vide un epico scontro Tra Freddy Maertens e l’italiano Francesco Moser fino alla 17esima tappa, quando poi subentrò al comando il belga Michael Pollentier, che arrivò al traguardo di Milano in Maglia Rosa. Le maglie prodotte per la squadra incarnavano la fusione tra la tradizione artigianale italiana e l’innovazione tecnica, due aspetti che hanno sempre distinto i prodotti De Marchi. Il velocista vicentino Marino Basso, noto per la sua spettacolare accelerazione negli sprint e per la sua vittoria al mondiale di Gap nel 1972, conquistò una vittoria di tappa e ben 9 piazzamenti.
Fonti: Procyclingstats, Cycling Archives, Archivio Storico De Marchi
Rivivi la storia della Maglia Bottecchia Ursus: Leggi anche Milano-Sanremo 1951: Louison Bobet e la maglia Bottecchia Ursus – The Journal De Marchi
Nel ciclismo, i pantaloncini sono il capo di abbigliamento fondamentale per il tuo comfort in sella. Il punto di contatto dove la tua energia si trasforma in movimento e determinante, e per questo De Marchi, fedele alla sua tradizione, ti offre un ampia gamma di pantaloncini ciclismo pensata per ogni esigenza. Che tu stia cercando pantaloncini da ciclismo estivo ideali per le giornate più calde, pantaloncini in lana per un tocco di tradizione, o un capo versatile e di qualità, ogni modello firmato De Marchi è frutto di una ricerca senza compromessi in fatto di materiali, vestibilità e funzionalità. Per ogni ciclista, c e un pantaloncino De Marchi. Andiamo a scoprirli insieme.
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