Ci sono giornate scolpite nella storia del ciclismo, delle vere e proprie pietre miliari. Una di questa è rappresentata dalla 43esima edizione della Milano-Sanremo. Per chi non lo sapesse, La Milano-Sanremo è una delle Classiche Monumento più prestigiose del ciclismo, conosciuta per il suo percorso mozzafiato che abbraccia la bellezza paesaggistica delle regioni italiane di Nord-Ovest. Il 19 Marzo 1951 è una giornata di nebbia e freddo: non sono ancora la 7 di mattina, ma nelle strade di Piazza della Repubblica c’è già grande afflusso di folla. Saranno 282 chilometri di pura passione, per una corsa che avrebbe visto sfidarsi alcuni dei più grandi ciclisti del mondo: in corsa spiccano nomi di spessore, tra cui Hugo Koblet, Fiorenzo Magni, Gino Bartali e Pierre Barbotin.
Louison Bobet, il leggendario campione francese, decide di attaccare con il connazionale Pierre Barbotin su Capo Berta, dopo aver chiuso sulla fuga e guidato l’inseguimento. Da inseguitore a protagonista: a una quindicina di chilometri dal traguardo, dopo 270 chilometri, decide di dar fondo alle forze per l’ultimo attacco che sarà decisivo, prima di transitare vittorioso sul traguardo alle 16.02. Al tempo, Louison Bobet era in forze alla formazione Bottecchia-Ursus, al tempo supportata da Emilio De Marchi con la spettacolare maglia da ciclismo diventata poi un’icona, che spicca per i suoi colori accesi e che, per le decadi future, avrebbe dettato lo stile nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo.
Mentre la folla si accalcava lungo il traguardo di Sanremo, Louison Bobet emergeva come il vincitore indiscusso, celebrato con un uragano di applausi e portato in trionfo sulle spalle dei suoi connazionali: Pierre Barbotin è transitato sul traguardo pochi secondi dopo, mentre Loretto Petrucci si è classificato terzo a 5 minuti di distanza. Ancora oggi, il ricordo di quella vittoria rende omaggio al ciclismo e a una storia di gran coraggio. L’impresa eroica portò in trionfo la maglia da ciclismo Bottecchia Ursus, simbolo di gloria e tradizione nel mondo del ciclismo.
Il campione francese Louison Bobet incarna lo spirito dell’Epoca d’Oro del ciclismo, portando avanti la tradizione di coraggio, determinazione e rispetto per il ciclismo su strada. La maglia da ciclismo vintage Bottecchia Ursus è disponibile come riproduzione, un’icona di stile e tradizione che continua a ispirare i ciclisti di tutto il mondo, perfetta per il ciclista che vuole distinguersi ai raduni di biciclette vintage o alle rievocazioni ciclostoriche. L’abbigliamento ciclismo vintage continua a incantare gli appassionati, riportando alla luce lo stile e l’eleganza delle epoche passate. La Maglia Bottecchia Ursus rimane un’icona di questo stile intramontabile, rappresentando il connubio perfetto tra tradizione e innovazione nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo.
Fonte: STAMPA SERA, Edizione per la Milano Sanremo. Anno V, Numero 66
Il Giro d Italia non è solo una delle corse ciclistiche più prestigiose del mondo. Una vetrina d innovazione nel settore del ciclismo, una passerella di stile ormai secolare, dove le maglie rappresentano un vero e proprio racconto di passione, di sfida e di trionfo. Riviviamo insieme alcuni aneddoti di epoche indimenticabili, per il nostro marchio e per il ciclismo.
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